Eros e thanatos 3 - Carbonia Iglesias Trasgressiva

Eros e thanatos 3 - Carbonia Iglesias Trasgressiva

sono passati molti anni e ormai è diventato un rituale che scandisce il trascorrere del mio tempo.
Alcuni giorni prima della ricorrenza dalla morte di mio padre , nella realtà non penso quasi ad altro.
Mi preparo a quel giorno con una strana frenesia che cresce fino al mattino del giorno in cui come ogni anno andrò al cimitero a portare i fiori sulla tomba di mio padre.
Anche quest'anno , al mattino alle nove ero già per strada , vestita di tutto punto , in nero .
Mio fratello è arrivato puntualissimo come sempre e quando sono salita sulla sua auto era evidentemente nervoso , penso che anche per lui sia una ricorrenza sconvolgente .
Appena ho chiuso lo sportello mi ha chiesto " sei pronta ? " e io ho subito risposto " si , sono pronta " .
Lui, tenendo una mano sul volante, con l'altra mi ha accarezzato una gamba fino all'orlo della gonna e poi si è insinuato sotto salendo fino al bordo delle calze , dove la pelle già mi bruciava .
" brava ... hai messo le calze che mi piacciono..." e ha cominciato a giocare ai bordi delle mutandine , fino alla figa che cominciava a sbavare .
" fammi subito un pompino ... è un anno che aspetto " senza farmelo ripetere mi sono piegata verso di lui e in un attimo gli ho tirato fuori quell'enorme cazzo a cui penso continuamente .
Ho cominciato a succhiarglielo con l'ingordigia di una affamata . " brava ... così ... la mia troia ... la mia sorellina troia ... mi chiedo sempre perchè solo una volta all'anno ... perchè ?" io continuavo a succhiarglielo , leccarglielo , mentre lui mi aveva già infilato tutto il pollice nella figa , mentre con le altre dita mi stringeva un gluteo .
" non c'è la faccio più ..." e mentre lo diceva ho sentito il cazzo gonfiarsi e poi la bocca che mi si riempiva di sborra .
Dopo aver succhiato fino all'ultima goccia . mi sono ricomposta e sono restata in silenzio guardando fuori dal finestrino .
Siamo arrivati al cimitero in pochi minuti , siamo scesi sempre senza dirci una parola .
Mi sono fermata al solito chiosco , sempre lo stesso ormai da alcuni anni .
Abbiamo camminato tra le lapidi fino alla cappella di famiglia , dove sono sepolti mio padre , mio nonno, mia nonna e uno zio che non ho mai conosciuto.
Mio fratello aveva già la chiave in mano e in un attimo ha aperto la porta, siamo entrati in quello spazio angusto e abbiamo chiuso la porta alle nostre spalle .
Subito mi ha tirata se e mi ha baciata con la passione che ormai conosco bene , frugandomi con quella linguona ruvida e quel forte sapore di tabacco .
" girati ... ti voglio subito " io ho obbedito e mi sono tirata su la gonna , dopo un attimo sentivo già la sua lingua che mi frugava la figa , mi leccava sbavando intorno al buco del culo poi si è tirato su e ho subito sentito la cappella che spingeva sullo sfintere ... ha spinto dentro quel suo cazzo enorme , quasi con violenza.
Io ero già venuta in macchina ma appena ho sentito quel cazzo enorme dentro la pancia non ho potuto evitare di dire " si ... aprimi il culo " " brava sorellina ... così ... tutto nel culo... prendilo tutto ... fino ai coglioni ..." e io a quel punto , come sempre, ho perso il controllo di me stessa dei miei pensieri, del mio corpo ... il suo cazzo dentro di me mi porta sempre in un altra dimensione in cui io , quella di tutti i giorni, moglie, madre, impiegata modello ... non ci sono più .
ha continuato sbattermi come un tappeto , tenendomi per i fianchi con quelle sue manone ruvide .
" ti riempio il culo ... vengo " e ho sentito l'asta che si tendeva dentro di me una , due , tre volte come uno spasimo e nel mentre sentivo i fiotti di sborra che mi riempivano .
siamo restati un attimo fermi , io piegata in avanti poggiata alla lapide di nonna e lui su dime che ancora ansimava .
" ora leccamelo bene ..." ho obbedito e non avevo ancora finito di raccogliere lo sperma che gli era colato fino ai coglioni e ho sentito che gli ritornava duro .
Si è steso per terra e mi ha fatto accovacciare su di lui dandogli la schiena e mi ha di nuovo impalata , mentre con le mani mi frugava rudemente la figa . Mi sono accovacciata prendendolo tutto dentro e con le mani gli strizzavo i coglioni " fai piano troia ... " mi ha detto ma io non ho smesso .
abbiamo continuato in quella posizione , questa volta più a lungo e io sono venuta un numero infinito di volte fino a quando è venuto di nuovo anche lui " mi fai morire ... sei una ossessione ... ti voglio spaccare in due ..." mi diceva con la voce che sembrava quasi un lamento .
Mi sono tirata su quasi subito , mi sono pulita con un fazzoletto di carta , ne ho dato uno anche a lui, ci siamo ricomposti , ho tolto i fiori secchi dal vaso , ho messo quelli freschi , siamo usciti e lui ha richiuso la porta a chiave .
Abbiamo fatto il viaggio di ritorno senza dirci neppure una parola , poi siamo arrivati sotto casa mia , sono scesa " ci vediamo " gli ho detto " presto ? " mi ha risposto lui " no, tra un anno " ho detto io e sono scesa .

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25/08/2024 18:34

LucaImpudente

Storia fantastica, ben scritta e...bella l'idea. Hai scritto questo racconto anni fa, vedo solo ora.... non leggerai questo commento ma meritavi un elogio!!! brava!!

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